2019
UNDICESIMA EDIZIONE
venerdì 22 marzo - ore 20.30 Sala Sopracenerina Locarno
Johanna Seitz, arpa barocca
Elisabeth Seitz, salterio
“La lyra del ciel”
musiche di G. Finger, R. Johnson, G. Baldano, G. Kapsperger, C. Farina, A. Falconieri, A. Mayone, B. Montalbano, L. R. de Ribayaz
Il concerto sarà introdotto da Giuseppe Clericetti
Il duo formato dalle gemelle Seitz ci porterà in un meraviglioso viaggio musicale tra Inghilterra, Italia e Spagna. L’arpa Barocca ab- binata al Salterio metteranno in risalto le musiche di questi compositori creando un suono magico.
Elisabeth Seitz ha studiato salterio a Linz e a Monaco e si è perfezionata in musica antica al conservatorio reale dell’Aia.
Il suo strumento le permette di immergersi nelle note per aggiungere particolari colori che rendono viva sia la musica barocca sia quella contemporanea. Concerti e registrazioni con musicisti di fama internazionale come Christina Pluhar (Arpeggiata), Philippe Pierlot (Ricercar Consort), Ton Koopman (Amsterdam Baroque Orchestra), l’ha portata in molti paesi di tutto il mondo.
Johanna Seitz ha studiato arpa moderna a Wuppertal e a Essen, arpa barocca al conservatorio reale dell’Aia e alla scuola civica di Milano. Come solista e continuista, tiene concerti in tutto il mondo. Collabora regolarmente con Nuovo Aspetto, Concerto Köln, Musica Fiata, Collegium 1704, la Freiburg Baroque Consort e la Freiburg Baroque Orchestra, Maurice Steger e Dorothee Oberlinger.
Ha tenuto corsi al Mozarteum di Salisburgo e presso le Università di Monaco di Baviera, Norimberga e Katowice.
Il duo formato dalle gemelle Seitz ci porterà in un meraviglioso viaggio musicale tra Inghilterra, Italia e Spagna. L’arpa Barocca ab- binata al Salterio metteranno in risalto le musiche di questi compositori creando un suono magico.
Elisabeth Seitz ha studiato salterio a Linz e a Monaco e si è perfezionata in musica antica al conservatorio reale dell’Aia.
Il suo strumento le permette di immergersi nelle note per aggiungere particolari colori che rendono viva sia la musica barocca sia quella contemporanea. Concerti e registrazioni con musicisti di fama internazionale come Christina Pluhar (Arpeggiata), Philippe Pierlot (Ricercar Consort), Ton Koopman (Amsterdam Baroque Orchestra), l’ha portata in molti paesi di tutto il mondo.
Johanna Seitz ha studiato arpa moderna a Wuppertal e a Essen, arpa barocca al conservatorio reale dell’Aia e alla scuola civica di Milano. Come solista e continuista, tiene concerti in tutto il mondo. Collabora regolarmente con Nuovo Aspetto, Concerto Köln, Musica Fiata, Collegium 1704, la Freiburg Baroque Consort e la Freiburg Baroque Orchestra, Maurice Steger e Dorothee Oberlinger.
Ha tenuto corsi al Mozarteum di Salisburgo e presso le Università di Monaco di Baviera, Norimberga e Katowice.
venerdì 29 marzo - ore 20.30 Sala Sopracenerina Locarno
Ensemble Concerto Scirocco
Gunhild Alsvik, soprano - Riccardo Pisani, tenore
Stefano Rossi, violino - Pietro Modesti, cornetto
Susanna Defendi & Nathaniel Wood, tromboni
Giulia Genini, dulciana e flauti dolci
Vanni Moretto, violone - Eriko Wakita, organo
“I tre maestri”
musiche di musiche di G. Legrenzi, G. Rovetta, C. Monteverdi
Essere Maestro di Cappella nel Seicento era un onere prestigioso e di grande responsabilità che comportava la direzione della cappella vocale e strumentale, ma anche la scelta delle musiche eseguite e la composizione delle stesse. Numerosi illustri musicisti transitarono dall’eccezionale Cappella Marciana. Dopo un periodo di stasi che seguì la morte di Giovanni Croce, fu Claudio Monteverdi a ridare vitalità e vigore all’istituzione veneziana, riorganizzandone la biblioteca e assumendo nuovi musicisti.
L’ensemble Concerto Scirocco, fondato nel 2009 dalla musicista svizzera Giulia Genini, dedica la propria attività a repertorio rinascimentale e del primo barocco.
I musicisti del gruppo, giovani e talentuosi artisti perlopiù diplomati presso la Schola Cantorum Basiliensis, condividono l’entusiasmo per la musica antica e gli strumenti d’epoca e il desiderio di coniugare la creatività personale con la consapevolezza della prassi esecutiva storica. Il nome “Scirocco“ si ispira al vento meridionale e rappresenta le affascinanti sonorità degli strumenti a fiato antichi, fulcro del gruppo, accompagnati dall’organo. Concerto Scirocco affianca sempre una o più voci alla cappella strumentale per sottolineare l’importanza della musica vocale sullo sviluppo del repertorio strumentale.
concertoscirocco.wordpress.com
venerdì 5 aprile - ore 20.30 Sala Sopracenerina Locarno
AleaEnsemble
Matteo Mela, chitarra
Fiorenza de Donatis & Andrea Rognoni, violini
Stefano Marcocchi, viola
Gaetano Nasillo, violoncello
“Per mestiere e per diletto”
musiche di Luigi Boccherini
Il concerto sarà trasmesso nell’ambito del programma radiofonico Pavillon Suisse sulle onde di RSI, RTS e SRF
Programma interamente dedicato alla splendida musica di Luigi Boccherini, in particolare i quartetti per archi e i quintetti con la chitarra. AleaEnsemble si è formato nel 2002 dall’incontro di Fiorenza de Donatis, Andrea Rognoni, Stefano Marcocchi e Marco Frezzato, e dal loro desiderio di eseguire, su strumenti d’epoca, la grande musica da camera per archi del Classicismo e Romanticismo, cercando di riscoprire e valorizzare, allo stesso tempo, le composizioni di autori meno noti. Il nucleo di Alea è un quartetto d’archi, ma i suoi elementi hanno pensato da subito che il nome ‘Ensemble’ ne definisse meglio lo spirito, ovvero quello di una formazione che varia spesso di numero, dal Duo all’Ottetto, e che si avvale volentieri della preziosa collaborazione di vari altri strumenti, come fortepiano, clavicembalo, strumenti a fiato, oppure con il chitarrista Matteo Mela.
Matteo Mela, chitarrista italiano tra i più’ attivi sulla scena internazionale, ha alle spalle svariate centinaia di concerti ed una decina di dischi come solista e in diverse formazioni da camera. In particolare ama il duo di chitarre ed assieme a Lorenzo Micheli è noto nel mondo delle sei corde come Soloduo.
Interessato alla ricerca e alla scoperta della musica dei nostri giorni, collabora regolarmente con l’Ensemble Vide di Ginevra, città dove risiede ed insegna presso il Conservatoire Populaire de Musique Danse et Théâtre.
aleaensemble.com
matteomela.it
venerdì 12 aprile - ore 20.30 Sala Sopracenerina Locarno
Ensemble Laboratorio ‘600
Pino De Vittorio, tenore - Elisa La Marca, liuto
Flora Papadopulos, arpa - Franco Pavan, tiorba e direzione
“Occhi turchini: Canti e danze dalla Calabria antica”
Il concerto sarà introdotto da Giuseppe Clericetti e registrato da Rete Due della RSI
Il Mediterraneo è un mare fra terre. Ed è soprattutto un mare fatto di montagne: dalle Alpi ai Pirenei, dall’Appenino alle Alpi Dinariche, al Caucaso, all’Atlante, alle montagne dell’Anatolia. Sono montagne che hanno sempre dialogato con le pianure e le zone litoranee, muovendo idee, pensieri, musiche, tradizioni da un luogo all’altro. E’ dunque una storia di incontri, fra cielo e terra, monti e mari, uomini, bestie, sudore, lavoro. E musica.
Lo straordinario bacino sonoro della Calabria ci racconta di una tradizione mai sopita, che Laboratorio ‘600 ha cercato di raccoglie- re dalle fonti storiche antiche che siamo riusciti a rintracciare. Laboratorio’600 nasce dall’idea di Franco Pavan di aprire uno spazio di ricerca su repertori dimenticati appartenenti alla musica italiana del Cinque, Sei e Settecento. Ogni progetto nasce da una programmazione a lungo termine che prevede in prima istanza un accurato lavoro presso biblioteche e archivi.
Per ogni nuovo programma viene individuato un artista con cui collaborare: in questo caso la scelta è stata quella di coinvolgere il tenore Pino De Vittorio, con il quale il gruppo ha ormai stabilito un’affinità di intenti artistici tale da potersi esibire congiuntamen- te presso molti importanti Festival e istituzioni concertistiche in tutta Europa. Il gruppo utilizza strumenti a pizzico: liuto, tiorba, arpa, chitarra battente, ricreando così una sonorità adeguata e congruente al repertorio eseguito.
Lo straordinario bacino sonoro della Calabria ci racconta di una tradizione mai sopita, che Laboratorio ‘600 ha cercato di raccoglie- re dalle fonti storiche antiche che siamo riusciti a rintracciare. Laboratorio’600 nasce dall’idea di Franco Pavan di aprire uno spazio di ricerca su repertori dimenticati appartenenti alla musica italiana del Cinque, Sei e Settecento. Ogni progetto nasce da una programmazione a lungo termine che prevede in prima istanza un accurato lavoro presso biblioteche e archivi.
Per ogni nuovo programma viene individuato un artista con cui collaborare: in questo caso la scelta è stata quella di coinvolgere il tenore Pino De Vittorio, con il quale il gruppo ha ormai stabilito un’affinità di intenti artistici tale da potersi esibire congiuntamen- te presso molti importanti Festival e istituzioni concertistiche in tutta Europa. Il gruppo utilizza strumenti a pizzico: liuto, tiorba, arpa, chitarra battente, ricreando così una sonorità adeguata e congruente al repertorio eseguito.
PROGRAMMA GENERALE e LOCANDINA DELLA STAGIONE 2019
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